Prevo Lab: ipotesi di previsione del consumo di sostanze nel 2012 e variazioni negli stili di consumo

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Secondo l’osservatorio previsionale Prevo.Lab, le future ipotesi di consumo per il 2012, corrette periodicamente sulla base di scadenze semestrali, offrono un quadro generalmente in ascesa. Interessanti sono, prima ancora dei dati, le letture dei cambiamenti operati nei modelli di consumo delle sostanze. In relazione ai fattori esterni che ci investono, si sottolinea come “la  crisi  economica  in  corso  ha  ridotto  oggettivamente  il  potere  di  acquisto  delle  persone, inducendole  a  rivedere  i  propri  criteri  di  spesa:  si  risparmia  sui  beni  di  prima  necessità  e  bassa gratificazione, focalizzando  la  propria  capacità  di  acquisto  su  beni  che  possano  fornire soddisfazione emotiva”. Ciò, a nostro avviso, va considerato alla luce del significato che assume il modello di consumo attualmente in voga. In particolare, nelle conclusioni della ricerca sull’applicazione dell’art.75,  svolta in collaborazione col Coordinamento Operatori Bassa Soglia del Piemonte, veniva sottolineato come il consumo di droghe, abbandonata (in gran parte perlomeno) l’area della devianza e confluito nella ben più vasta area del divertimento, avesse contratto, quasi per proprietà transitoria, il valore estatico che la società odierna ripone in una generica esperienza di consumo, vedendola in sé come un’esperienza emozionale. A ciò va aggiunto quanto segue:“Considerando  che  tutte  le  sostanze  di  potenziale  abuso  sono  in  grado  di  produrre  alterazioni  (piacevoli)  dello  stato  mentale,  non  sono  più  attuali  le  usuali  classificazioni  delle  droghe  in relazione  al  tipo  di  effetto.  Ogni  sostanza,  in  questa  logica,  diventa  per  il  consumatore potenzialmente alternativa a qualunque altra”. Certamente, la scelta di operare una classificazione unica delle sostanze non soltanto non si oppone a tale logica ma ha contribuito alla sua concretizzazione, essendo, peraltro, precedente all’osservazione citata. Di più, la previsione recita, come ulteriore effetto, che “In  questo  quadro  trova  spiegazione  e  conferma  la  tendenza  all’utilizzo  dell’alcol  non  più  come semplice  “lubrificante  sociale”,  durante  occasioni  aggregative/relazionali,  ma  come  “esperienza alterante  in sé”, alternativa a qualunque stupefacente”. Viene ipotizzata, inoltre, una tendenza da push a pull del consumatore, secondo cui egli “con  i suoi criteri di scelta, sta cominciando a guidare  il mercato, grazie all’effetto congiunto  del  progressivo “sdoganamento”  e  della  normalizzazione  dello  stesso  concetto  di “droga”, oltre che grazie alla possibilità di scegliere fra molte alternative che gli sono offerte dalla rete distributiva sostenuta dai diversi canali informativi (rete, social network, gruppi amicali ecc.)”. Analisi, questa che ci trova solo parzialmente d’accordo; vera se non considerassimo la parte più debole dei consumatori che si trovano in condizione di dipendenza e che subiscono lo spostamento dei consumi verso sostanze a maggior profitto per i trafficanti. Un esempio è dato dalla diversione attuata in alcune città dell’eroina classica in sostanze come la white e il kobret o ancora con la poliassunzione di eroina e cocaina da parte del “classico” dipendente da oppiacei, che risponde più ad una maggiore disponibilità sul mercato della seconda che ad una scelta consapevole del soggetto. Ancora, vera, se considerassimo la libertà di scelta agganciata solamente alla tipologia di sostanza usata, senza preoccuparci della qualità, quella sì di esclusivo appannaggio di produttori e pusher, non esistendo, anzi osteggiando almeno a livello istituzionale, un’ampia diffusione anche solo delle più semplici tecniche di auto-analisi delle sostanze.

Cocaina

Nel 2012  il numero dei consumatori di cocaina potrebbe aumentare di un + 4% circa rispetto al numero dei consumatori del 2009, tuttavia, si rileva una conferma  del progressivo  rallentamento  del  trend  di  crescita coincidente con un avvicinamento al livello di saturazione del mercato di tale sostanza: “Oggi  si  comincia  a  vedere  un  rallentamento  del  tasso  di  crescita,  che  sembra  indicare  come  il processo di “normalizzazione” sia stato  in gran parte completato, e quindi si comincia a entrare  in una  zona  di  “saturazione”  del mercato  potenzialmente  aggredibile”.

 

Eroina

Si  conferma  e  si  rafforza  la  tendenza  ad  un  possibile  sensibile  incremento  del  numero  dei consumatori, già segnalata nel Bollettino Previsionale 2008-2011. Gli elementi in possesso suggeriscono, quindi, che, nel 2012, il numero dei consumatori di eroina potrebbe aumentare fino a un  +40%, rispetto al numero dei consumatori del 2009 e come in un mercato tradizionale, i costi dell’eroina continuano a mantenersi bassi, tanto per  l’eroina brown, quanto, seppur in misura minore, per l’eroina bianca (white).

Cannabinoidi

I  consumatori  di  cannabinoidi,  nel  2012, potrebbero aumentare del 20% circa rispetto al 2009. Prevo.Lab  stima  che  il  loro  numero,  nel  2012,  sia  di  5,1  milioni  di  individui  (il  15,9%  della popolazione italiana fra i 15 e i 54 anni). Dai dati IPSAD si osserva che  il mercato dei cannabinoidi, per quanto  in costante crescita ,  sta subendo un rallentamento.

Per ciò che concerne il prezzo, si assiste ad una tendenza speculativa sostenuta dal costante ampliamento del parco consumatori. Il  prezzo  dell’hashish  e  della marijuana  è  infatti  l’unico  prezzo  in  aumento (da  qualche anno), mentre quello delle altre sostanze risulta stabile o in calo. Si segnala, a questo proposito, che il prezzo medio all’atto del consumo di cannabinoidi è più basso se rapportato a quello delle altre sostanze. Pertanto, con una base larga di consumatori, è possibile far salire  il prezzo. La stessa cosa non è valida per sostanze come  la cocaina, molto diffusa,  il cui prezzo è già alto e non potrebbe essere ulteriormente aumentato, soprattutto in tempo di crisi.

 

Anfetamine e derivati

E’ prevista una tendenza  di  crescita  del  numero  dei  consumatori  di amfetaminici e derivati con un aumento nel 2012, del 25% circa rispetto al numero dei consumatori del 2009. Prevo.Lab stima che il numero dei consumatori di amfetaminici e derivati, nel 2012, sia di 210.000 individui circa (lo 0,65% circa della popolazione italiana fra i 15 e i 54 anni). Anche per gli amfetaminici e derivati, i dati IPSAD® indicano che il mercato, per quanto in costante crescita, sta subendo un rallentamento.

La  fascia di età compresa  fra  i 15 e  i 24  anni  si  conferma quella  in cui  il  livello di penetrazione risulta  più  elevato.  Gli  amfetaminici  e  derivati  sembrerebbero,  quindi,  una  droga  “giovanile”, tendenzialmente inserita in uno scenario di policonsumo e di utilizzo occasionale.

 

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