Monthly Archives: Giugno 2012

Nasce ITARDD, rete italiana di riduzione del danno

In Italia il dibattito sulla policy in materia di  droghe, e in specifico sulla RDD, permane  fortemente segnato da un approccio  ideologico, minando sia la diffusione, la stabilità e l’efficacia del sistema di servizi RDD pure ad oggi attivati, sia ponendo pesanti limiti all’ innovazione e allo sviluppo di una più comprensiva strategia sul piano della salute pubblica, della qualità sociale e di un positivo rapporto costi/benefici negli interventi.
In questo quadro, discontinuità, precarietà, scarso investimento, e bassa ottimizzazione finiscono con il depotenziare un approccio che a livello internazionale ha dato prova di efficacia, efficienza e adeguatezza, abbassando la “sofferenza
non necessaria” di individui e società, limitando i costi umani ed economici dovuti alla repressione a al ricorso enfatizzato al sistema penale, promuovendo un maggior rispetto dei diritti umani, favorendo la convivenza sociale. “Liberare” questo potenziale attraverso una puntuale opera
di informazione, advocacy, informazione scientifica e adeguamento degli interventi appare un orizzonte necessario e inderogabile.

ITARdd è promossa da un gruppo di operatori e associazioni attivi nella RDD,  promuove la diffusione dell’approccio, delle politiche, degli
interventi e dei servizi di RDD e limitazione dei rischi droga correlati in Italia, individuando la RDD come un approccio proattivo capace di migliorare, insieme, il benessere, la salute e la tutela dei diritti umani e sociali dei consumatori, e la qualità della vita dei contesti sociali.

Per informazioni e per aderire alla mailing list scrivi a iscrizioneitardd@gmail.com

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Terzo Libro Bianco sulla Fini Giovanardi

scarica il libro

Presentato a Roma il 3° libro bianco sulla legge Fini-Giovanardi sulle droghe curato da Antigone, CNCA, Forum Droghe e Società della Ragione, con l’adesione di Magistratura Democratica, Unione Camere Penali. Secondo il rapporto l’impatto carcerario della legge antidroga è la principale causa del sovraffollamento negli istituti di pena italiani mentre all’aumento della carcerazione e delle sanzioni amministrative corrisponde un abbattimento dei programmi terapeutici.

 

L’impatto della legge antidroga sul carcere.
Aumentano gli ingressi in carcere per droga in rapporto al totale degli ingressi, dal 28% del 2006 al 33,15% del 2011 (25.390 su 90.714 e 22.677 su 68.411). Aumentano le denunce, specie per l’art. 73 (detenzione illecita a fini di spaccio), da 29.724 nel 2006 a 33.686 nel 2011 (di queste 14.680 sono per cannabis, pari al 41%, di cui 8.535 per hashish, 5.211 per marijuana, 1.416 per coltivazione di piante); gli arrestati corrispondono a 28.552, mentre nel 2006 erano 25.730. Le operazioni di polizia sono state 21.116 e i sequestri danno un aumento del 54,19% per la marijuana e del 29,43% dell’hashish e un meno 45,97 per l’eroina. Nel 2011 vi è stata una esplosione di sequestri di piante di canapa (563.198!). Continue reading


Gli slogan inutili e le cose utili (che non si fanno)

26 giugno, Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga

Gli slogan inutili e le cose utili (che non si fanno)

La città di Torino si allinea alle direttive del Dipartimento nazionale antidroga e espone per tre giorni sulla Mole lo slogan “Chi compra droghe finanzia le mafie, le loro violenze e il terrorismo”. Con buona pace di onestà, verità e buon senso. I consumatori di droghe illegali – che tali sono non perché più dannose di quelle legali ma per l’arbitrarietà delle narcopolitiche globali – si trovano così non solo ad essere quotidianamente segnalati alle prefetture, denunciati, fermati e incarcerati, psichiatrizzati e stigmatizzati, ma anche colpevolizzati  come sostenitori delle narcomafie e, se non bastasse, del terrorismo. Il moralismo dello slogan è indecente: ricalca il mai sopito vizio di prendersela con i più deboli per non contestare i più forti.  I consumatori di tutto il mondo sono le prime vittime dei mercati illegali sui quali le mafie internazionali ingrassano grazie alle politiche globali proibizioniste, sostenute da una parte dell’ONU.

Le mafie fioriscono e guadagnano  sulla “guerra alla droga” e sulle retoriche disoneste di un “mondo senza droghe”, sul sistema mondiale della repressione del consumo. Lo stesso sistema che condanna e incarcera un consumatore quando – proprio per non aver a che fare con il mercato nero – coltiva tre piante di marijuana sul balcone per il proprio personale consumo. E magari in carcere poi ci muore, come è accaduto ad Aldo Bianzino.  Lo stesso sistema che da decenni colleziona fallimenti, e riempie tribunali e carceri di consumatori, incide poco o nulla sul traffico, produce continui attacchi ai diritti umani in tutto il mondo. Lo stesso sistema che oggi molti – le stesse agenzie ONU su AIDS e Diritti umani, per esempio – stanno sottoponendo a critiche radicali. Lo stesso sistema che l’Unione europea – con l’eccezione dell’Italia, paladina della “war on drugs” grazie al Dipartimento nazionale – sta cercando di arginare promuovendo migliori politiche comunitarie  di riduzione del danno.   Continue reading


La dimensione sanitaria della RDD: il punto della situazione in Piemonte

5 anni rasoterra

In occasione del quinto compleanno del Servizio Drop in “puntOFermo” vi proponiamo una riflessione sull’evoluzione delle politiche e delle pratiche di Riduzione del Danno; dal contesto internazionale – le Agenzie delle Nazioni Unite cominciano finalmente a mettere in discussione la “guerra alla droga” (il più delle volete concretizzatasi in guerra ai drogati…), scendendo via via fino alle attività concrete del nostro territorio.
Nella mattinata cercheremo di fornire un aggiornato spaccato della situazione italiana e piemontese in particolare, nella quale alle ricche, creative e spesso efficaci esperienze locali si contrappone spesso la volontà politica di non farne neppure menzione con il loro nome proprio (si pensi alla censura della locuzione “Riduzione del danno” nei documenti governativi ufficiali italiani).
Si allargherà l’orizzonte con la descrizione di esperienze internazionali dove un approccio pragmatico di integrazione tra attori politici,
amministrativi, sociali e sanitari ha rafforzato l’efficacia degli interventi stessi, a vantaggio della collettività tutta.
Saranno poi descritte  tre diversi interventi locali: il primo, esperienza informale in contesti autogestiti, centrato sulla limitazione dei rischi legati al consumo di sostanze nei contesti di divertimento giovanile; il  secondo è un intervento sanitario strutturato di RDD che opera all’interno di una rete cittadina di servizi; l’ultimo consisterà nella lettura condivisa degli esiti e dei dati dell’attività di questi cinque anni del servizio Drop in “puntOFermo”, al fine di avviare un dibattito sulle strade percorribili dalle strategie di RDD.

PROGRAMMA Continue reading