Comunicato Stampa Ascia
(Associazione per la Sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta in Italia)
RICHIESTA DI ASILO (O DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE)
A CAUSA DELLA FINI-GIOVANARDI
A causa della legge 49/06 (Fini-Giovanardi), milioni di cittadini italiani vivono a rischio “criminalizzazione”, nonostante che le qualità civiche, lavorative e familiari siano impeccabili per la maggior parte di essi.
La suddetta legge prevede una condanna dai 6 ai 20 anni di reclusione anche per la coltivazione di una sola pianta di cannabis contemplando la “presunzione di reato di spaccio”, un reato a cui la stragrande maggioranza dei consumatori e coltivatori in proprio è assolutamente estranea.
In conseguenza allo stato di repressione in atto in Italia contro una categoria di cittadini assolutamente pacifici e responsabili, in nome e per conto dei propri soci, la scrivente Associazione ha inoltrato in data odierna una “richiesta di asilo” alle ambasciate di Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Olanda, Austria e Belgio, a quei Paesi quindi, che pur essendo membri della UE e obbligati a osservare le direttive internazionali, hanno adottato nei confronti dei consumatori di cannabis, un atteggiamento civico e norme legislative tolleranti e responsabili.
Come specificato anche nel documento che Vi alleghiamo, la richiesta è stata presentata a difesa delle libertà individuali, della dignità e del diritto alle libere scelte, per tutti quei cittadini italiani che a causa di abitudini non convenzionalmente riconosciute, ma altrettanto innocue per la collettività, vivono in un inutile ed ingiustificato rischio di carcerazione.
Associazione per la Sensibilizzazione sulla Canapa Autoprodotta in Italia
Spett.le
Ambasciata della Repubblica Ceca
Via dei Gracchi, 322
00192 Roma
Oggetto: Richiesta informazioni per concessione asilo
Egregio Sig. Ambasciatore,
la scrivente associazione ha ricevuto decine di richieste di informazioni, dai propri associati, per conoscere la prassi burocratica tramite la quale ottenere la concessione di asilo presso la Vostra Nazione.
La suddetta richiesta è diventata una vera e propria esigenza a causa del sistema giuridico italiano che punisce con la pena della reclusione da 6 a 20 anni chi coltiva anche una sola pianta di cannabis.
PREMESSO CHE:
1- la legalizzazione è un sistema che permette l’uso e il consumo di sostanze stupefacenti, per la popolazione adulta, sotto la regolamentazione di un governo;
2- benché non esista una forma universale di legalizzazione, esistono a livello europeo normative nazionali più sensibili alla detenzione/utilizzo di stupefacenti per uso personale;
3- la Repubblica Ceca non prevede nessuna pena per chiunque detenga sostanza stupefacente nell’ordine di 15 grammi di cannabis e 5 grammi di hashish;
4- nella Repubblica Ceca è tollerata la coltivazione di massimo cinque piante di cannabis;
5- in Italia, a seguito delle modifiche legislative introdotte dalla Legge n. 49/2006, non vi è più alcuna distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti;
6- il 2 giugno 2011 un importante rapporto della Commissione Globale sulle Droghe ha messo in evidenza il totale fallimento della “guerra alle droghe”, basata sulla criminalizzazione del suo consumo e ha invitato i governi ad iniziare un processo di legalizzazione per contrastare al meglio le mafie internazionali;
7- dal 2008 al 2011, in media, il 14,3% della popolazione italiana compresa fra i 15 e i 64 anni ha dichiarato di aver fatto uso di cannabis (una popolazione di circa 2 milioni 700 mila italiani);
8- l’Italia resta, ad oggi, l’unico Stato europeo che equipara tutti i tipi di droghe non distinguendo tra le droghe leggere e quelle pesanti, sottolineando come le istituzioni difettino di preparazione tecnica sul punto;
9- ai sensi dell’art. 43 della Carta Costituzionale della Repubblica Federale Ceca, il Vostro Stato “assicura l’asilo agli stranieri perseguitati per l’esercizio dei diritti e delle libertà civili e politiche”
TUTTO CIO’ CONSIDERATO:
avanziamo richiesta di informazioni per la concessione di asilo all’Ill.ma S.V. per la difesa e la tutela della libertà personale e della dignità del cittadino italiano, messe a rischio quotidianamente dal sistema giuridico italiano che, ripetiamo, perseguita con la pena della reclusione da 6 a 20 anni chi coltiva e detiene sostanza stupefacente anche di poco superiore agli stringenti limiti stabiliti dalla Legge italiana e che, ad oggi, non risultano più conformi a molte altre legislazioni europee.
Le chiediamo quindi la cortesia di concederci un appuntamento per poterLe meglio illustrare i vari aspetti della problematica.
In attesa di un Suo gentile riscontro, inviamo distinti saluti
ASCIA