Fonte: Il Fatto Quotidiano
Depositate le motivazioni della sentenza con cui il tribunale di Ferrara ha assolto due giovani finiti a processo per aver cresciuto 4 piantine di stupefacente in casa. Il via libera arriva proprio dall’interpretazione restrittiva della contestata legge proibizionista: “Non raggiunte le caratteristiche dimensionali minime per un’efficacia drogante”
La coltivazione di marijuana per uso personale non è reato. E lo si può dimostrare attraverso una interpretazione restrittiva della stessa “Fini-Giovanardi”. Proprio la norma più proibizionista che l’ordinamento italiano abbia conosciuto contiene tra le sue pieghe un via libera a chi, come in un recente caso esaminato dal tribunale di Ferrara, preferisce esercitare il pollice verde tra le mura domestiche piuttosto che scender in strada ad alimentare indirettamente il traffico di stupefacenti della malavita. Lo dice a chiare lettere il giudice Franco Attinà nelle motivazioni alla sentenza con cui ha assolto due giovani arrestati e finiti a processo lo scorso 20 marzo per coltivazione di marijuana. Continue reading