Fonte: Il Fatto Quotidiano
di Susanna Marietti (Antigone)
Ci sono poche cose che conosco a fondo e sulle quali ho competenza, come credo capiti più o meno a ciascuno di noi. Sulle altre sono costretta a seguire le inchieste giornalistiche con maggiore passività, e spesso finisco per non sapere a chi dare ragione. Accade che ogni volta che guardo una puntata di Report su un argomento che conosco bene scopro una trasmissione realizzata con tesi assertorie, lontane dal livello di civiltà giuridica che vorrei in questo Paese, con la controparte ridicolizzata e privata di parola. Mi è successo ieri sera, davanti alla puntata di Report che proponeva il lavoro obbligatorio per i detenuti.
Innanzitutto va detto che, storicamente, i primi a contestare il lavoro gratuito dei detenuti sono sempre stati i lavoratori liberi. Infatti, chiunque preferirebbe assumere al loro posto un detenuto che non deve pagare. Tentare di mettere in competizione le brave persone che faticano a trovare lavoro e i detenuti che addirittura pretendono lo stipendio per lavorare è di certo strumentale. La vera competizione si creerebbe davanti a un detenuto non retribuito, ben più conveniente di un cittadino libero per un datore di lavoro. Continue reading