Apprendiamo da Aduc degli esiti di una ricerca svolta dal team di Daniele Piomelli dell’università di Irvine in California e pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, secondo cui i cibi grassi farebbero produrre al cervello gli endocannabinoidi inducendone pertanto l’assunzione. Se da un lato si progredisce nella comprensione dei meccanismi voluttuari connessi con alcuni cibi, dall’altro vi è una riconferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di come certe sostanze, attraverso i meccanismi del piacere, per quanto possano indurre a ripetere l’esperienza, sono controbilanciati dalla propria volontà. Se, ad esempio, pensassimo che i problemi di sovrappeso ed obesità derivassero unicamente dalla scoperta del meccanismo di cui sopra, annulleremmo tutte le teorie sulla corretta alimentazione che si fondano sulla scelta di cibi sani, sull’uso moderato di zuccheri, grassi e bevande alcoliche e in genere su una miscela bilanciata di nutrienti, facendo leva su un’educazione al mangiare sano non certo su norme che mettono fuori legge determinati cibi il cui abuso è fonte di problemi, anche gravi, alla salute. Proprio non si capisce come mai queste regole di buon senso non possano essere applicate alle droghe, nonostante i recenti studi sul consumo controllato indichino che al di là delle leggi esistano comportamenti di autocontrollo ben diffusi e condivisi. Di più, il crescente abuso di cibo, proprio della società odierna, è il risultato di uno scarso ricorso all’attività fisica ma soprattutto dell’adesione a ben determinati modelli di consumo, gli unici che dovrebbero essere messi sotto accusa accanto a certi metodi industriali di preparazione dei cibi che in nome del profitto propongono alimenti che contengono sostanze realmente nocive. In base ai precetti proibizionisti, il pericolo, purtroppo, non è la criminalizzazione di quest’ultimi, ma la creazione di un mercato illegale delle patatine fritte, il ritiro della patente per chi le mangia, l’arresto degli spacciatori di cartocci e l’eradicazione dei campi di patate!
Occhio agli spacciatori di patatine fritte
Secondo libro bianco sulla Fini-Giovanardi
A cinque anni dall’approvazione della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, i promotori dell’iniziativa presentano un rapporto – ricco di dati, in parte inediti – sulle conseguenze che questa legge ha avuto sul sistema della giustizia e sul carcere italiani. Di seguito, le parti salienti in sintesi. Continue reading
Ricerca sull’applicazione in Italia dell’art.75 legge 309/90
La modifica del testo unico in materia di sostanze stupefacenti, operata nel 2006 con la legge 49, postula una sostanziale equiparazione delle sostanze che, pertanto, vengono inserite in un’unica tabella assegnando ad esse un presunto effetto simile sia a livello psichico che fisico, in modo indistinto, e cioè che non tiene conto di variabili determinanti quali possono essere : uso, abuso, dipendenza, soggettività dell’individuo, contesto ed età degli utilizzatori. Va da sé come tale scelta risulti conseguenza di quella enfasi bio-riduzionista che considera tale questione mediante il ricorso quasi esclusivo agli approcci tematici delle neuroscienze, permeata di una forte ideologia e assolutamente contrapposta ad un approccio pragmatico fondato sulla riduzione del danno e dei rischi. Questi criteri, al contrario, rifiutano una connotazione ideologica in virtù del fatto che sono alla base dei programmi terapeutici attivi in molti paesi non solo europei e a prescindere dal colore politico della maggioranza che li governa; edificano il loro fondamento su un’etica condivisa del lavoro sociale che mette al centro il soggetto privilegiando l’azione di cura e reinserimento ed assicurando un’esistenza quanto più dignitosa possibile anche durante periodi prolungati di dipendenza cronica o acuta. Tale concezione si contrappone ad una visione di parte basata unicamente su postulati disfunzionali carichi di contraddizioni, i quali, implicitamente, indirizzano a rifiutare e punire comportamenti che non si basano sull’astensione dall’uso e da cui discende l’imperativo morale a sanzionare condotte differenti. Continue reading
Rapporto della Commissione globale per le politiche sulle droghe
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Il 2 giugno è uscito il Rapporto della Commissione Globale per le politiche sulle droghe che iniziava la dura recriminazione contro le passate ma purtroppo ancora attuali politiche di repressione con la frase: “La guerra globale alla droga è fallita“. Nel rapporto si passa poi a ribadire la centralità delle politiche di riduzione del danno, aprendo ad esperienze di regolamentazione legale del mercato delle droghe. La Commissione è formata da una serie di intellettuali, ex capi di stato, attivisti, finanzieri e membri delle Nazioni Unite tra i quali l’ ex segretario generale Kofi Annan. Accanto vari consulenti esperti in materia di droghe. Il rimedio suggerito agli stati nazionali prevede di operare in modo da sostituire le odierne politiche di repressione che colpiscono milioni di persone al mondo senza minimamente scalfire il traffico internazionale di droga e che, al contrario, amplificano i danni alle società dei paesi coinvolti, con un approccio rispettoso dei diritti umani e della salute degli individui e della collettività. L’attuazione di tutto ciò è resa possibile attraverso la proposizione di quattro principi base: Continue reading
Canapisa sotto attacco!
L’osservatorio Antiproibizionista/Canapisa Crew è un gruppo di liberi/e cittadini/e, lavoratori/trici, studenti/esse e precari/e, che combatte ormai da anni contro i danni del proibizionismo, una pratica barbara che, in nome di un moralismo di facciata, incarcera milioni di persone, finanzia le narcomafie, scatena guerre e massimizza i danni legati al consumo di sostanze, che girano indisturbate grazie al mercato neoliberista senza regole in cui lo stesso proibizionismo le ha relegate: il mercato nero. Continue reading
CANAPISA
Il 28 maggio si terrà a Pisa una street parade antiproibizionista promossa da una serie di collettivi, universitari e non, che da diversi anni si battono per la legalizzazione della Marijuana, una pianta medicinale che oggi come in passato è stata criminalizzata e proibita per ragioni di natura economica. Il DPA di Serpelloni e Giovanardi continua imperterrito la sua lotta proibizionista, come testimonia la recente pubblicazione dal titolo “Cannabis e danni alla salute”, un volume di circa 500 pagine che descrive la marijuana come una droga pericolosa in grado di produrre danni irreversibili al cervello quando la realtà è ben diversa dalla retorica proibizionista. Continue reading
Illegal Show Builderz
ILLEGAL SHOW BUILDERZ è la tribe nata dall’unione di REVOLT99 e LABIRINZ, due Soundsystem della scena Rave già da tempo attivi sul territorio nazionale e internazionale. Questa crew ha sempre supportato iniziative volte ad un uso consapevole delle sostanze psicoattive, in partnership con progetti formali e informali quali Lab57-Alchemica, Infoshock Torino (Csoa Gabrio) e Neutravel. Molte delle crew attive nell’organizzazione dei parties hanno, da tempo, iniziato a ragionare sui rischi connessi agli eventi, rilanciando con forza e determinazione il significato originario dei rave parties, visti come zone temporaneamente liberate, nel tempo e nello spazio e scevre da condizionamenti commerciali. A tal proposito la falsa immagine delle feste, che governo e media vorrebbero rappresentare unicamente come occasione di consumo di sostanze, viene assolutamente rigettato e combattuto. Ciò, infatti, tradisce l’idea originaria dei rave parties che non sono e non vogliono apparire funzionali alle logiche di mercificazione proibizionista che spingono i consumatori ad un utilizzo inconsapevole. L’idea di un “nuovo” modo di intendere le feste va interpretato alla luce di “vecchi” significati unitamente alla consapevolezza dei consumi e supportati dall’esperienza delle pratiche di limitazione dei rischi.
Free parties, Safe parties!
DURANTE LA SERATA VERRA’ ESPOSTO IL PROGETTO “ISTANTI E PENSIERI: OSSERVA E RIFLETTI” FOTOGRAFIE E PAROLE DI BIANCA ASMARA CURTI FEAT NUDO MA FELICE
Presentazione del Manuale di Autodifesa
Scarica il manuale (file autoestraente con leggi)
Luogo: 3 Dicembre ore 18 – Csoa Gabrio, Via Revello,3 – Torino
La necessità di operare controlli su strada e nei luoghi di lavoro è resa imprescindibile ed attuale a fronte dei numerosi incidenti occorsi. Ciò di cui la società è carente non va intesa alla stregua della legislazione finora attuata. I controlli messi in atto, alla luce di un’analisi appena poco più che superficiale, svelano la loro vera natura di nuovi strumenti di controllo sociale. Le procedure per gli accertamenti di tossicodipendenza in ambito lavorativo, sono a tutti gli effetti di tipo coercitivo e punitivo prestandosi, inoltre, quale eccellente strumento persecutorio nelle mani dei datori di lavoro. Le Linee guida vanno ben oltre quanto consentito dalla legge stravolgendo il significato di “sorveglianza sanitaria” sul lavoratore e regolando in modo difforme dalla legislazione gli accertamenti rispetto al rapporto di lavoro. Continue reading
Libro Bianco Fini-Giovanardi
Il Libro Bianco è uno studio svolto dalle associazioni Antigone, Forum Droghe e La società della Ragione sugli effetti della legge 49/2006, la cosiddetta Fini-Giovanardi. Si basa sui rapporti del Ministero dell’Interno ed ha ampliato il discorso sulle misure alternative al carcere nella seconda edizione, che risulta essere la più completa ed esaustiva sotto diversi profili che interessano la repressione dei consumatori di sostanze.
Record! Nel 2009 come nel 2001, il numero più alto di suicidi in carcere: 69 persone.

Marco Toriello, 45 anni, di Eboli è stato trovato cadavere dietro le sbarre; si è tolto la vita la sera del 18 dicembre impiccandosi nella sua cella all’interno della casa circondariale di Salerno Fuorni. Noto alle forze dell’ordine per reati legati al mondo degli stupefacenti, era stato arrestato nel dicembre dello scorso anno a seguito di una tentata rapina messa a segno ai danni di una fruttivendola di Eboli: prima fu messo in fuga dal compagno della commerciante, successivamente arrestato dai carabinieri della compagnia di Eboli. Malato da tempo di epatite aggravata da altri problemi di salute, Marco era detenuto nella casa circondariale “Fuorni” di Salerno, precisamente nel reparto destinato ai tossicodipendenti. Le sue condizioni di salute, tuttavia, erano delicatissime e lo stesso necessitava di cure costanti. Continue reading