Sabato 5 Aprile 2014
Centro Sociale Occupato Autogestito Gabrio
Le nostre città le immaginiamo e le vogliamo libere, dal mercato, dalle speculazioni, da chi quotidianamente pretende di guadagnare sui nostri corpi e sulle nostre vite. Ma liberare le città per noi vuole dire liberare innanzitutto chi le vive, dalle oppressioni culturali di stampo razzista o sessista, dai diritti negati tutti i giorni, da stupidi ed inutili proibizionismi che pretendono sempre più di determinarci. Siamo giunti alla quattordicesima edizione della Festa della Semina, l’ultima nella storica sede di Via Revello, e sentiamo oggi una forte aria di cambiamento, che da oltre oceano si propaga anche in Europa e giunge fin da noi. Un’aria diversa da quel clima di terrore diffuso che ha prodotto per ben otto anni la Fini/Giovnardi, legge studiata ad hoc per individuare e colpire chi usa sostanze, come ben dimostrano i dati sulla popolazione carceraria e l’ingente mole di provvedimenti amministrativi tesi a limitarne le libertà. Questa legge ha avuto il triste merito di andare a toccare tutti i tipi di usi, perfino quelli meno visibili e problematici, stroncando con il ricatto delle sanzioni e della perdita del lavoro ogni forma possibile di resistenza e di rivendicazione. Nel frattempo a fronte dei due miliardi di euro annui spesi in repressione, le mafie ne guadagnavano ben 60 nella totale impunità! Se in questi otto anni siamo stati costretti a difenderci subendo comunque pesanti vessazioni , ora è il momento di avanzare uniti, perseguendo quel diritto all’autodeterminazione che contrapponiamo fortemente alle logiche del mercato: noi non nasciamo consumatori ma assuntori di sostanze, ed è del tutto fuorviante anche solo pensare di impedire o proibire un comportamento innato, allo scopo di assoggettarlo a meri intenti di profitto che poco ci appartengono. E’ giunta l’ora di riprenderci ciò che è nostro e nel modo in cui siamo abituati a farlo, dal basso con l’autorganizzazione, l’autogestione e l’autoproduzione. Continue reading