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“L’epatite C si cura con la cannabis”, parola dei ricercatori del WIT 01/07/2014

cannabis-terapeutica-laboratorioFonte: Cannabis Terapeutica

L’epatite C è una patologia che ha colpito milioni di persone e per la quale i ricercatori hanno provato per anni a sviluppare un vaccino ed una cura efficace. Oggi sembra che l’attesa sia finita e i pazienti devono ringraziare le virtù curative della cannabis oltre al lavoro dei ricercatori.

La notizia arriva direttamente da un comunicato stampa scritto dal dottor Matt Stone che è a capo del gruppo di ricerca del Wyoming Institute of Technology che si è occupato dello studio: “Il nostro team è lieto di annunciare che, con l’aiuto dei nostri partner farmaceutici, saremo in grado fornire un vaccino efficace per curare l’epatite C entro i prossimi 14-18 mesi e lo dobbiamo tutti alla cannabis“.

La ricerca nel campo della vaccinazione contro l’epatite C è iniziata lo scorso autunno, dopo che una ragazza tra gli stagisti del gruppo aveva asserito che era completamente “guarita” dall’epatite C mangiando e vaporizzando derivati di un ceppo di cannabis che lei stessa aveva inventato, chiamandolo “Chunky Crimson”. “Dopo ulteriori indagini, abbiamo scoperto che non era guarita completamente, ma i risultati iniziali ci hanno spinto ad avviare uno studio completo, che ha avuto inizio nel nostro stabilimento di Denver, Colorado, nel gennaio del 2014″, spiega il dottor Stone. Continue reading


Cannabis terapeutica. Non bastasse il DPA, ora ci si mette pure l’AIFA…

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Fonte: Pazienti Impazienti Cannabis

Ce lo aspettavamo che prima o poi sarebbe accaduto, ma è molto peggio di quel che si poteva razionalmente prevedere. La Determinazione dell’AIFA pubblicata sul supplemento n°33 alla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile scorso, in cui viene concessa l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio al “Sativex” rappresenta una chiusura totale, devastante ed inaspettata, per l’uso terapeutico dei farmaci derivati dalla cannabis in Italia: in poche ore siamo tornati indietro di moltissimi anni, dopo una brevissima primavera di speranza.

Grazie ad un insieme di disposizioni incredibilmente rigide ed antiscientifiche, dall’evidente sapore di propaganda politica antidroga, è una dichiarazione di guerra ai malati, uno schiaffo alle loro necessità e speranze. Il Sativex sarà prescrivibile solo per quel malato di sclerosi multipla, che sia affetto da spasmi intrattabili con tutti gli altri farmaci antispastici. L’AIFA specifica, in Gazzetta Ufficiale, che i pazienti dovranno inoltre aver dimostrato “un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi associati alla spasticità nel corso di un periodo di prova iniziale della terapia”.

Non bastasse, l’AIFA ha anche deciso che il Sativex si prescriverà solo con “ricetta limitativa” (RL), cioè si limita la prescrivibilità ai soli neurologi e centri ospedalieri, e viene ostacolato anche l’utilizzo delle preparazioni magistrali galeniche, che grazie a questa trovata saranno probabilmente vincolate alle stesse limitazioni. Continue reading