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Parlare di droghe e dipendenze online: nuovi luoghi di cura per un’utenza che cambia

chiara-cicalaFonte: Anima online

Le nuove tecnologie di comunicazione si fanno sempre più strada nel campo degli interventi per i consumi di sostanze e le dipendenze, dove ci si confronta con un fenomeno in evoluzione che richiede innovazioni e riadeguamenti continui. In Italia si stanno affermando alcune esperienze interessanti, che incoraggiano a proseguire lungo la direzione tracciata. Tra le altre cose, si rivelano preziose per garantire risposte alle richieste e ai bisogni di chi, per motivi a volte molto diversi, non accede, o accede con difficoltà, ai servizi più tradizionali. Offrire informazioni e consulenza online aiuta anche a limitare quel timore dello stigma, che non di rado contribuisce a tenere alcuni consumatori lontani dai servizi. 

Preciso che, quando parlo di interventi per  i consumi di droghe e le dipendenze, faccio riferimento ai servizi pubblici, quindi ai SerT (le strutture del SSN che erogano prestazioni gratuite per il trattamento, la prevenzione e la riabilitazione delle tossicodipendenze e del gioco d’azzardo patologico) ma, ancora di più, a un sistema di servizi per le dipendenze che, proprio grazie alle sue molte articolazioni, può rispondere a esigenze e bisogni complessi, diversificati e mutevoli. E infatti, da  molto tempo, nelle diverse realtà italiane, in quest’ottica di sistema pubblico si inaugurano progetti, servizi e interventi (spesso realizzati assieme al Terzo Settore) che vanno a integrarsi con quelli più noti e tradizionali come i SerT o gli Enti Accreditati quali le Comunità Terapeutiche.

Tra i tanti interventi indirizzati a un’utenza diversa da quella che si rivolge ai SerT, mi soffermo su due casi dove in particolare l’uso delle nuove tecnologie può offrire un supporto significativo. 

Il primo è rappresentato dagli interventi che raggiungono i consumatori di sostanze nei contesti del divertimento (feste, eventi musicali, discoteche, rave, ecc) e che anche in Italia vantano ormai una notevole esperienza. Sono complessi e richiedono alleanze con le diverse realtà del territorio, anche istituzionali. Équipe con formazione ed esperienza specifica allestiscono chill-out, offrono materiali informativi, strumenti per il consumo sicuro e per il sesso sicuro, counseling adeguato al contesto, a volte un primo soccorso in situazioni di emergenza. La gran parte delle persone raggiunte tramite questi interventi abitualmente non accede al SerT e, semplificando un po’, questo accade perché fa un consumo non dipendente e non così problematico da rendere opportuno un trattamento. Si tratta spesso di giovani, che usano molte e diverse sostanze, tra cui possono rientrare droghe “pesanti” come eroina e cocaina, ma facendone un uso complessivamente compatibile con il mantenimento di spazi prioritari per gli studi, il lavoro, lo sport, i legami affettivi, ecc. Ciò non significa che non corrano rischi, e gli interventi nei contesti del divertimento mirano proprio a prevenire e ridurre i rischi specifici di questi modelli di consumo di sostanze. Ad esempio, i rischi connessi: ai mix tra droghe, all’uso in contesti insicuri, alla guida sotto effetto di alcol e stupefacenti, all’illegalità, al consumo di sostanze di cui si ha poca esperienza e di cui non si conosce la reale composizione e così via.  Continue reading