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Cannabis terapeutica: assurdo chiudere CraCin Rovigo.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAFonte: Blog Lavoro & Salute

Mentre nel mondo da 15 anni la rete mondiale della Million Marijuana March che ogni anno a maggio mobilita centinaia di citta’ su una piattaforma condivisa di tre punti: fine delle persecuzioni, diritto all’uso terapeutico e diritto a coltivare liberamente una pianta che e’ un pezzo del patrimonio botanico del pianeta. Ma in Italia a piu’ di un anno dalla dichiarazione d’incostituzionalità della vecchia legge sulle droghe, la Fini-Giovanardi, si conferma la presenza in carcere di migliaia di persone condannate in base ad una legge non piu’ in vigore, ma ancora recluse a causa del mancato ricalcolo della pena.

La notizia che il governo ha deciso di chiudere il CraCin di Rovigo è gravissima. Si tratta dell’unico centro in Italia che da 15 anni studia, coltiva e diffonde conoscenze sulla cannabis terapeutica.
E’ il CraCin che fornisce le piante all’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze che finalmente dovrebbe cominciare a fornire alle Asl farmaci a base di cannabinoidi.
Evidentemente i commissari incaricati dal ministro dell’agricoltura Martina ignorano gli impegni assunti dalle ministre della Difesa e della Salute affinché si proceda finalmente anche in Italia alla produzione.
Speriamo che si tratti solo di mancanza di coordinamento tra ministeri e che si ponga subito rimedio.
Emerge un quadro sconfortante della confusione che caratterizza l’azione del nostro governo su una materia vitale per centinaia di migliaia di pazienti ma anche il carattere assurdo delle spending review che si continuano a portare avanti.
La produzione pubblica di farmaci a base di cannabinoidi ridurrebbe drasticamente la spesa farmaceutica perché vanno a sostituire farmaci mille volte più costosi e non ci sarebbero più neanche gli oneri derivanti dall’importazione dall’estero. Continue reading

Da street parade a happening

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Fonte: Il Manifesto – Alessandro De Pascale

Anche in que­sto 2015, con­tem­po­ra­nea­mente in circa 700 città del mondo torna l’annuale appun­ta­mento mon­diale anti­proi­bi­zio­ni­sta della Mil­lion Mari­juana March. L’edizione ita­liana, la 15esima, è in pro­gramma oggi,  sabato 9 mag­gio,  a Roma, a par­tire dalle ore 13, alla Città dell’altra eco­no­mia. La prima novità di quest’anno è pro­prio l’abbandono, gli orga­niz­za­tori ci ten­gono a spe­ci­fi­care «almeno per ora», della mani­fe­sta­zione in stile “street parade” per pas­sare ad una moda­lità stan­ziale, in una grande villa comu­nale. L’obiettivo di que­sta scelta è «impe­dire l’imperversare dei dipen­denti della camorra, che scor­raz­zano con i loro car­relli, bagna­role e ombrel­lini, ven­dendo bibite e altro, ma anche dei loro col­le­ghi afri­cani, che si aggi­rano espo­nendo grandi buste di erba in ven­dita, sem­pre di ori­gine nar­co­ma­fiosa, impos­si­bili da argi­nare in una mani­fe­sta­zione di decine di migliaia di per­sone dan­zanti tra i camion in movimento».

Nono­stante si chiami March (mar­cia), prima di Roma ave­vano già optato per que­sta scelta città come Lon­dra e Amster­dam, oppure l’Australia. Gli orga­niz­za­tori dell’edizione ita­liana vedono del resto come un «con­tro­senso fare un’iniziativa con­tro il sistema se poi den­tro ci ritro­viamo il sistema». Ed è dif­fi­cile dar­gli torto. Secondo motivo alla base delle scelta, unire la parte mani­fe­sta­zione, spet­ta­colo e musica a quella dei con­te­nuti, come i semi­nari e col­le­ga­menti video, «per­ché non siamo con­vinti che tutto il popolo anela alla col­ti­va­zione sia con­sa­pe­vole del rischio che corre in que­sta fase». Tema cen­trale di quest’anno, l’interesse dei mer­cati per la lega­liz­za­zione delle dro­ghe leggere.

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Million Marijuana March 2015: Cannabis Bene Comune

MMM 2015 locandina

Fonte: Million Marijuana March

La lunga MARCIA parte da lontano, il traguardo non è ancora in vista, ma più ci si avvicina e maggiori sono i rischi di finire sugli scogli, attirati su false rotte da sciacalli, finti profeti ed ingannevoli sirene.

Siamo da 15 anni nella rete mondiale della Million Marijuana March, una rete che ogni anno in maggio mobilita centinaia di città su una piattaforma condivisa di tre punti: fine delle persecuzioni, diritto all’uso terapeutico e diritto a coltivare liberamente una pianta che è un pezzo del patrimonio botanico del pianeta.

Nella scorsa edizione abbiamo coniato il termine “UMANOPOLIO”, il monopolio all’umanità come negazione del concetto di monopolio. Nessun monopolio quindi, ma Cannabis Bene Comune, da difendere dagli intenti monopolistici non solo delle mafie ma anche delle multinazionali soprattutto del tabacco e del farmaco, in aiuto delle quali sono giunte alcune associazioni antiproibizioniste dichiaratamente favorevoli ai monopoli.

In questa 15esima edizione intendiamo continuare sul percorso da sempre seguito, distante anni luce dalle logiche del profitto e della mercificazione dettata dal neoliberismo e inseguita dagli squali dei grossi capitali, che si avventano su quella che Giancarlo Arnao definiva “la mite piantina”.

Siamo allarmati dalla disinformazione sugli imponenti investimenti finanziari in atto sulla Cannabis in altri paesi del mondo, interpretati dai media nostrani come la fine del proibizionismo. Questa nuova corsa all’oro mascherata da legalizzazione mira ad imporre le stesse regole di mercato che hanno portato ovunque sfruttamento e omologazione, abbassamento della qualità e perdita di diritti.

Questo meccanismo appare evidente per esempio in Canada, dove le quasi 40 mila licenze inizialmente rilasciate ai cittadini in concessione governativa sono state ritirate per essere affidate in esclusiva ad alcune grandi società.

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