Il gioco delle tre carte. La proposta dell’Intergruppo per il Monopolio sulla Cannabis

giocodelle3carte-luigi-fwCarta vince, carta perde, ma chi vince è sempre il banco, un altro monopolio che sostituisce il precedente e che produrrà ancora ricchezza per pochi e galera per tanti e tante.

A perderci è quella enorme parte di popolazione che si vedrà ancora rubare il diritto a coltivare una pianta che è parte del patrimonio botanico del pianeta, il diritto naturale di usufruire di un bene comune.

Lo avevamo detto e ripetuto più volte e con largo anticipo che il rischio imminente sarebbe stato quello della spartizione del monopolio del mercato delle sostanze illegali tra le narcomafie (che lo detengono attualmente) e le multinazionali del farmaco e del tabacco, cominciando proprio dalla Cannabis.

Non a caso l’edizione 2014 della M.M.M. (Italia) l’abbiamo intitolata “UMANOPOLIO” e l’edizione 2015 “CANNABIS BENE COMUNE”. Continue reading


Carta dei Diritti delle Persone che Utilizzano e Coltivano Cannabis

FreeWeed LogoPER ADERIRE ALLA CARTA, FIRMANDO CON NOME COGNOME E MAIL, COMPILA IL MODULO IN FONDO ALLA PAGINA.

Consapevoli dell’importanza di portare in primo piano, in questo momento storico di grande interesse verso la Cannabis, la tematica dei Diritti delle Persone che la Utilizzano e Coltivano, l’Associazione FreeWeed Board ha valutato l’idea di redarre, e di proporne l’adesione come firmatari a tutti gli interessati, una Carta dei Diritti sulla Cannabis, che comprenda universalmente gli ideali sociali che da sempre caratterizzano l’espressione e l’identità del movimento antiproibizionista, oltre a voler divenire strumento di aggregazione su tematiche che siano orientate maggiormente verso l’ambito socio-culturale rispetto all’attuale orientamento mediatico politico-economico che si vuole dare alle argomentazioni.

La Carta dei Diritti sulla Cannabis può e vuole divenire strumento di movimentazione, e si propone come un manifesto sociale concreto, teso verso l’espressione dei diritti fino ad oggi negati ed anche messi in secondo piano rispetto ad altri, quindi ulteriormente discriminati.

Crediamo fortemente che un sostegno comune su questa tematica da parte di tutte le realtà che da anni si battono per la Cannabis sia fondamentale, soprattutto nel contesto legislativo attuale, che tende a disgregare la pressione comune dividendo vari piani di interesse applicativo e creando diverse normative conseguenti. Continue reading


Critical Weed – Seconda edizione

Critical Weed 2015 – 20 Dicembre dalle 15:00 @CSOA Gabrio – Via Millio, 42 – Torino
Zona San Paolo Antiproibizionista-Antifascista-Antisessista-Antirazzista

Ritorna Critical Weed, l’evento nato lo scorso anno per rimarcare la distanza con le storiche feste del raccolto che, purtroppo, avevano ormai assunto modalità e caratteristiche lontane da quelle logiche di socialità e condivisione a noi care. Come la repressione nei confronti degli assuntori di sostanze non sembra arrestarsi, allo stesso modo il mercato illegale delle droghe è in continua evoluzione, concependo forme e canali innovativi allo scopo di massimizzare i profitti.

Il fenomeno delle NPS (Nuove Sostanze Psicoattive) sta diventando sempre più difficile da fronteggiare e monitorare in un’ottica preventiva: laboratori clandestini, spesso gestiti da organizzazioni criminali, quotidianamente sviluppano nuovi principi attivi che imitano le sostanze conosciute ma i cui effetti non sono completamente noti, trasformando chi li assume in cavie vere e proprie. In questo paradigma, i cannabinoidi di sintesi hanno un’indubbia prevalenza, causando intossicazioni e in certi casi perfino decessi, che mai la “proibita” cannabis naturale ha provocato.

Paradossalmente, queste “nuove droghe”, notevolmente più pericolose delle “classiche”, sono vendute legalmente fintanto che – una volta rilevate – non sono inserite nell’apposita tabella delle sostanze vietate. Internet sta divenendo la piattaforma privilegiata in merito alla loro diffusione e, noto l’ampio utilizzo da parte dei giovanissimi, sussiste un concreto rischio che questi possano diventare i principali fruitori di tale canale di rifornimento. Diventa così centrale il ruolo dell’informazione e della comunicazione, al pari della capacità di sapere ciò che si sta per assumere, con strumenti semplici, poco costosi e disponibili per chiunque. Continue reading


Bloccati in sede consultiva alla Camera gli articoli sulla combustione di biomassa inquinata

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Il tempo ci ha dato ragione e non avevamo dubbi al riguardo, era dal 27 luglio che denunciavamo il tentativo a dir poco irresponsabile da parte dei deputati in Commissione Agricoltura della Camera, che hanno cercato in tutti i modi di legittimare l’impiego della biomassa di canapa proveniente dalla fitodepurazione di siti contaminati da metalli pesanti ed altri inquinanti per la produzione di energia elettrica a scopo industriale.

La PL in Commissione Agricoltura proseguiva il suo percorso, sostenuta e pubblicizzata da commissari incuranti del fatto che questa pratica, oltre che assolutamente dannosa per l’ambiente e la salute pubblica, sarebbe stata in netto contrasto con le normative vigenti, Comunitaria e Nazionale.

L’abbiamo detto fin dall’inizio e ribadito per l’ennesima volta nel nostro comunicato del 7 ottobre, finché, nello stesso giorno, anche la Commissione Ambiente se n’è accorta, bloccando l’Articolo 2, Comma 3 della Proposta Legge sulla canapa in ambito agronomico (Vedi Bollettino 517 del 07/10/2015, pag. 195: http://goo.gl/HEpZaL), per quelle stesse ragioni che la nostra azienda agricola si è impegnata a far valere, in difesa dei Beni Comuni e contro le tesi di coloro che, pur di sostenere questa Proposta di Legge (e la sua omologa in Regione Lazio), hanno tentato di ostacolarci con insulti, calunnie, diffamazioni e minacce a mezzo stampa. Continue reading


Minaccia sventata, ma occhi aperti!

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Lo scorso 18 settembre, abbiamo lanciato l’allarme riguardo ad un pericoloso provvedimento all’interno della Proposta di Legge per il rilancio della coltivazione e della filiera della canapa, che si trova in fase di approvazione finale alla Camera e che provocherebbe, in assoluto silenzio ed all’insaputa di tutti, il re-inserimento della canapa (con THC superiore all’1%) nella tabella 1 – droghe pesanti – del DPR 309/90, proprio come ai tempi della Fini-Giovanardi, con un ulteriore inasprimento delle pene e delle sanzioni amministrative in caso di coltivazione e/o possesso.
A seguito della nostra segnalazione diffusa sul web, abbiamo ricevuto un video di risposta dal deputato Vittorio FERRARESI (M5S), già autore di numerose PL a favore della legalizzazione ed oggi componente del cosiddetto “intergruppo cannabis legale”, che nonostante l’impegno – pur sempre apprezzabile – ha però confermato ogni nostra più seria preoccupazione.
Nella sua video dichiarazione Ferraresi afferma: “E’ un errore senz’altro gravissimo, non so se fatto in buonafede o in malafede, ma nessun commissario in agricoltura se n’era accorto..”. Continue reading


Maldestro tentativo di “ritorno” alla Fini-Giovanardi atto II

Le_avventure_di_Pinocchio-ccFonte: Biocannabis

Un importante aggiornamento dagli amici di Biocannabis

Lo scorso 18 settembre, abbiamo lanciato l’allarme riguardo ad un pericoloso provvedimento all’interno della Proposta di Legge per il rilancio della coltivazione e della filiera della canapa, che si trova in fase di approvazione finale alla Camera e che provocherebbe, in assoluto silenzio ed all’insaputa di tutti, il re-inserimento della canapa (con THC superiore all’1%) nella tabella 1 – droghe pesanti – del DPR 309/90, proprio come ai tempi della Fini-Giovanardi, con un ulteriore inasprimento delle pene e delle sanzioni amministrative in caso di coltivazione e/o possesso.
A seguito della nostra segnalazione diffusa sul web, abbiamo ricevuto un video di risposta dal deputato Vittorio FERRARESI (M5S), già autore di numerose PL a favore della legalizzazione ed oggi componente del cosiddetto “intergruppo cannabis legale”, che nonostante l’impegno – pur sempre apprezzabile – ha però confermato ogni nostra più seria preoccupazione.
Nella sua video dichiarazione Ferraresi afferma: “E’ un errore senz’altro gravissimo, non so se fatto in buonafede o in malafede, ma nessun commissario in agricoltura se n’era accorto..”.

Facciamo notare che in quella commissione sono in 7 del M5S; BENEDETTI Silvia, GAGNARLI Chiara, BERNINI Massimiliano,GALLINELLA Filippo, L’ABBATE Giuseppe, LUPO Loredana, PARENTELA Paolo, come risulta al seguente link:http://www.camera.it/leg17/99?&shadow_organo_parlamentare=2087&tipoVis=1

Tra costoro spicca quel Filippo Gallinella che molto si è speso nel sostenere e pubblicizzare questa PL come potete vedere ai seguenti link:http://www.filippogallinella.it/?p=2747 http://www.canapaindustriale.it/2015/07/31/canapa-legge-approvata-commissione-ora-il-passaggio-in-senato/
Secondo Ferraresi, il M5S avrebbe già sventato il ritorno alla Fini-Giovanardi grazie alle proprie osservazioni, che afferma essere state depositate alla relatrice in commissione giustizia due settimane fa circa. Continue reading


Maldestro tentativo di “ritorno” alla Fini-Giovanardi

Nuovo tentativo di riportare la canapa in tabella 1 - droghe pesantiFonte: Biocannabis

Mentre in vari ambiti, di movimento, reti, cartelli e associazioni che da anni si dedicano alla rdd, antiproibizionisti in genere, si è aperta una discussione su politiche e prassi che non rimangano imprigionate in una legge vecchia di oltre 25 anni (la 309/90 post-referendum ’93, rientrata in vigore dopo la dichiarazione di incostituzionalità della Fini-Giovanardi), c’è ancora chi pensa di poter tornare indietro… Che questi tentativi siano voluti o rappresentino “sviste” dei promotori della PL, già ampiamente contestata per il ricorso agli inceneritori nel caso della fitodepurazione con la canapa, non è importante. Nell’uno o nell’altro caso, denotano scarsa attenzione ai processi globali in atto, agli stessi intenti che hanno portato alla normativa vigente (ci riferiamo al referendum del ’93) che seppur vecchia e da superare, si fondano in parte su una chiara indicazione popolare ampiamente disattesa e che mettono nuovamente in risalto la distanza che separa i politici di professione dalle persone…

Pensavate fossero disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera della canapa ed invece stanno tendando di riportare la canapa nella Tabella 1 – DROGHE PESANTI – come ai tempi della FINI-GIOVANARDI

Proposta di Legge nazionale “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” (Testo unificato C. 1373 Lupo, C. 1797 Zaccagnini, C. 1859 Oliverio e C. 2987 Dorina Bianchi).

Nelle ultime settimane, abbiamo messo in evidenza il grave paradosso insito in questa PL, che professa di voler incentivare la coltivazione della canapa per i diversi utilizzi con essa possibili, ma che in realtà punta a ben altro, a qualcosa di non dichiarato e ben nascosto nei propri articoli. Se questa proposta divenisse legge, essa costituirebbe la possibilità del primo ecodisastro della storia perpetrato con la nostra amata pianta, che Arnao definiva “la mite piantina”. Come già ampiamente illustrato nei precedenti articoli sul tema, infatti, i promotori vorrebbero legittimare la combustione della biomassa di canapa impiegata per la fitodepurazione di siti contaminati da metalli pesanti ed altri agenti inquinanti in impianti per la produzione di energia elettrica. Questa pratica riverserebbe nell’aria i veleni estratti dalla terra (che diverrebbero respirabili dalle popolazioni limitrofe) e rappresenterebbe un utile supporto ai 12 nuovi inceneritori, la cui costruzione e prevista nel decreto “Sblocca Italia” (vedi link: “Non BIOMASSAcriamo l’aria”).

Come se ciò non fosse già abbastanza, oggi, nostro malgrado, siamo costretti a prendere atto che le brutte sorprese non terminano qui e che, a quanto pare, al peggio (a cui mai ci abitueremo) non c’è fine!

Con riferimento all’ultima bozza del testo di legge di cui sopra, approvata in Commissione agricoltura a seguito degli emendamenti dello scorso 28 luglio (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni Parlamentari N° 491, da pag. 270 a 281), stiamo parlando dell’articolo «9» in essa contenuto, che così recita:

ART. 9

(MODIFICA DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 OTTOBRE 1990, N. 309)

1. All’articolo 14, comma 1, lettera a) del Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, il numero 6) è sostituito dal seguente:

«6) la canapa sativa, compresi i prodotti da essa ottenuti, proveniente da coltivazioni con una percentuale di tetraidrocannabinoli superiore all’1 per cento, i loro analoghi naturali, le sostanze ottenute per sintesi o per semi sintesi che siano ad essi riconducibili per struttura chimica o per effetto farmaco-tossicologico».

2. Il comma 1 dell’articolo 26 del Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, è sostituito dal seguente: «1. Salvo quanto stabilito nel comma 2, è vietata nel territorio dello Stato la coltivazione delle piante comprese nelle tabelle I e II di cui all’articolo 14, ad eccezione della canapa coltivata esclusivamente per la produzione di fibre o per gli usi consentiti dalla normativa vigente.

L’articolo apporta due modifiche testuali al Testo Unico in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope (decreto del Presidente della Repubblica 309 del 1990). In particolare, la prima modifica incide sull’articolo 14, comma 1, lettera a), recante criteri per la formazione delle tabelle, prevedendo che nella tabella I allegata al predetto Testo Unico, relativa alle cosiddette DROGHE PESANTI, sia inserita la CANAPA SATIVA, compresi i prodotti da essa ottenuti, con una percentuale di tetraidrocannabinoli (THC) superiore all’1%. Continue reading


Cannabis? Non solo da fumare

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Fonte: http://www.biocannabis.it/?p=427

C’è chi vorrebbe alimentare quegli impianti con la canapa usata per disinquinare i terreni …

… e C’È CHI DICE NO!

Siamo allarmati da due pericolosi disegni di legge di modifica della attuale normativa  sulla coltivazione della canapa in campo agricolo, per le 52 varietà non psicoattive ammesse e incentivate dalla Comunità Europea.
Sono due progetti di legge, uno peggiore dell’altro, uno della Regione Lazio e l’altro della Commissione Agricoltura della Camera.

Sul nostro sito a questo link è visionabile una analisi approfondita e dettagliata delle due PL messe in relazione alla attuale normativa con il commento su come, da agricoltori, vediamo queste proposte e cosa invece necessiterebbe, secondo noi il settore.

Indicazioni su cosa, al contrario di queste proposte, si dovrebbe e potrebbe fare se veramente si volesse far ripartire la coltivazione della canapa, in maniera etica, secondo un altro modello di sviluppo, capace di creare occupazione nel rispetto della vita e dell’ambiente che la circonda.

Fortunatamente ancora C’E’ CHI DICE NO al profitto ad ogni costo sulla pelle e la salute dei cittadini, ai progetti sostenuti e propagandati da falsi ambientalisti e falsi antiproibizionisti che apparentemente parrebbero sostenere la canapa, individuata in queste proposte come la risorsa per produrre la biomassa necessaria  alle centrali alimentate in questo modo per l’ottenimento dell’energia elettrica.

C’è addirittura chi incredibilmente propone di depurare i terreni altamente inquinati con la canapa, per poi bruciarla in quelle centrali a biomassa per ottenere energia elettrica.
Non siamo solo contrari a bruciare la biomassa inquinata della canapa utilizzata per fitodepurare in impianti a biomassa, siamo contrari anche a usare comunque  la canapa come biomassa da bruciare in quelle centrali, anche se provenisse da terreni agricoli. Continue reading


Canapisa 2015

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«Basta criminalizzare chi fa uso di droghe, sì ad un uso libero e consapevole», urla al megafono Alberto Mari, uno degli storici organizzatori dell’iniziativa. Lo striscione all’inizio del corteo riassume il senso della manifestazione: «Canapisa libera tutti. No carcere. No psichiatria». Osservatorio anti-proibizionista e Canapisa Crew da anni contestano le leggi proibizioniste, fanno informazione sulle sostanze stupefacenti. Contrastano anche la psichiatria moderna che, dicono gli organizzatori, «impone l’uso di psicofarmaci, in contrasto con il diritto all’autodeterminazione dell’individuo». Nel corteo è presente anche il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud.

I soliti fascisti
Noi Adesso Pisa e Fratelli d’Italia-An hanno consegnato centinaia di firme al questore contro Canapisa. «Durante il colloquio, i delegati hanno riferito le numerose e documentate lamentele che i cittadini che sono accorsi ai banchetti organizzati negli ultimi mesi hanno portato all’attenzione dei militanti che raccoglievano le firme – si legge in una nota -. Il questore, nel prendere atto di questi resoconti dettagliati, si è impegnato a riportare il problema sui tavoli tecnici di sua competenza».
Non si capisce la faccia tosta di certi personaggi, la loro legge è stata bocciata dalla Consulta ma soprattutto, dal punto di vista politico, questi sono i responsabili delle incarcerazioni e delle morti in carcere. Ancora una volta hanno perso un’occasione per stare zitti!


Cannabis terapeutica: assurdo chiudere CraCin Rovigo.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAFonte: Blog Lavoro & Salute

Mentre nel mondo da 15 anni la rete mondiale della Million Marijuana March che ogni anno a maggio mobilita centinaia di citta’ su una piattaforma condivisa di tre punti: fine delle persecuzioni, diritto all’uso terapeutico e diritto a coltivare liberamente una pianta che e’ un pezzo del patrimonio botanico del pianeta. Ma in Italia a piu’ di un anno dalla dichiarazione d’incostituzionalità della vecchia legge sulle droghe, la Fini-Giovanardi, si conferma la presenza in carcere di migliaia di persone condannate in base ad una legge non piu’ in vigore, ma ancora recluse a causa del mancato ricalcolo della pena.

La notizia che il governo ha deciso di chiudere il CraCin di Rovigo è gravissima. Si tratta dell’unico centro in Italia che da 15 anni studia, coltiva e diffonde conoscenze sulla cannabis terapeutica.
E’ il CraCin che fornisce le piante all’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze che finalmente dovrebbe cominciare a fornire alle Asl farmaci a base di cannabinoidi.
Evidentemente i commissari incaricati dal ministro dell’agricoltura Martina ignorano gli impegni assunti dalle ministre della Difesa e della Salute affinché si proceda finalmente anche in Italia alla produzione.
Speriamo che si tratti solo di mancanza di coordinamento tra ministeri e che si ponga subito rimedio.
Emerge un quadro sconfortante della confusione che caratterizza l’azione del nostro governo su una materia vitale per centinaia di migliaia di pazienti ma anche il carattere assurdo delle spending review che si continuano a portare avanti.
La produzione pubblica di farmaci a base di cannabinoidi ridurrebbe drasticamente la spesa farmaceutica perché vanno a sostituire farmaci mille volte più costosi e non ci sarebbero più neanche gli oneri derivanti dall’importazione dall’estero. Continue reading