Infoshock: I Workshops esperienziali

Durante il 2008 e parte del 2009, si è inaugurato un ciclo di incontri esperienziali sulle sostanze tenuti nello spazio infoshock, aperto in occasione della festa  del raccolto nel novembre 2008 al Csoa Gabrio.  Si è deciso di iniziare con alcool e cocaina in quanto dal questionario proposto a marzo 2008, inerente forme e stili di consumo, erano emerse in qualità di sostanze più difficili da gestire, rispetto cui è stata rilevata scarsa consapevolezza d’uso e risulta più difficile esercitare una forma di controllo sui comportamenti legati all’assunzione.

La finalità dei seminari proposti è duplice; nell’immediato è possibile mettere a confronto la propria esperienza con le sostanze nel contesto di un gruppo, che funge da supporto e da contenitore oltre che da stimolo per fare emergere ricordi e sensazioni derivati dall’unica e peculiare interazione che ogni soggetto sviluppa e che determina pertanto l’andamento del consumo. Dal racconto delle esperienze degli altri partecipanti è possibile percepire differenti sensazioni e stati d’animo ma l’elemento essenziale al di là dello stato che suscitano è dato dal fatto che il confronto promuove consapevolezza, crescita interiore e stimola la creatività. In molti contesti ed in diversi gruppi di consumatori,  si parla di sostanze  solamente nel momento in cui si presenta il bisogno, seguito o preceduto dalla necessità di reperirle: risulta molto più difficile in tali contesti esprimere i propri vissuti, che spesso rimanendo latenti predispongono ad un uso poco consapevole. Come affermano diversi studiosi che si sono occupati di consumo controllato (Cohen, De Corte), mantenere i modelli di consumo entro i setting sociali, permette di influire sulla gravità degli effetti negativi,  la migliore riduzione del danno consiste pertanto nel ridimensionamento della marginalizzazione e dell’esclusione dei consumatori di sostanze: l’uso quotidiano e regolare in determinate circostanze, anche di tossicodipendenza, costituisce un pericolo di gran lunga minore dell’esclusione sociale. Il fattore iatrogeno principale è quindi rappresentato dall’isolamento affettivo e relazionale, comune a  tanti utilizzatori di sostanze che non ricavano affatto un sostegno nel proprio gruppo di appartenenza. Questa condizione di isolamento è una conseguenza  introdotta dal proibizionismo che, criminalizzando i consumatori,  riduce la possibilità di una relazione sostenente nel gruppo ed esclude la possibilità di un confronto.

I consumatori che riescono ad operare una forma di autocontrollo sulle sostanze e quelli che non vi pervengono (oppure nemmeno ne sentono l’esigenza, perché immersi in una fase precoce della loro storia di consumatori),  non rappresentano affatto due categorie statiche ma mostrano, al contrario, uno spiccato carattere dinamico: non è infrequente, infatti, poter osservare un passaggio dall’una all’altra categoria. La capacità di esercitare un controllo sulle proprie abitudini di consumo è frutto di un processo di apprendimento, nel quale giocano un ruolo determinante i rituali e le regole dei rispettivi gruppi di appartenenza. Tale assunto, istituisce la base su cui realizzare una co-costruzione di saperi e che rappresenta un ulteriore finalità che ci si prefigge di concretizzare con i workshop: le informazioni emerse dai racconti esperienziali, una volta rielaborate e strutturate, sono messe a disposizione di altre persone che si affacciano al complesso mondo delle sostanze, costituendo in tal modo uno strumento utile all’apprendimento delle
dinamiche e dei rischi che scaturiscono dall’uso delle sostanze stesse.

Il primo lavoro (21 novembre 2008) ha riguardato l’alcool ed è iniziato con un giro di presentazione dove i partecipanti hanno potuto esprimere motivazioni ed aspettative rispetto a ciò che si accingevano a fare, nonché raccontare brevemente la propria esperienza con la sostanza. È seguita una parte informativa, durante la quale con un supporto informatico abbiamo approfondito questioni inerenti la storia, gli usi e gli effetti. Infine una meditazione guidata ha permesso di fare emergere ricordi, vissuti, sensazioni ed emozioni che sono poi stati condivisi e rielaborati con l’aiuto del gruppo.

Il workshop sulla cocaina (16 gennaio 2009) è stato invece caratterizzato
interamente da una dinamica di gruppo, durante la quale, inizialmente, ognuno ha scritto su un foglietto di carta un concetto simbolico o una frase, indicativi della propria interazione con la sostanza. Successivamente, a turno,  ognuno ha estratto da un contenitore uno dei fogli scritti in precedenza, e dopo averne letto il contenuto a voce alta, ha confrontato lo stimolo, razionale o emotivo che ciò gli evocava, con la propria esperienza diretta. Degno di nota è il fatto che i vissuti, spesso ambivalenti, in molti casi risultavano addirittura contrastanti, a riprova dell’esistenza di quella componente di unicità che contraddistingue le diverse esperienze di consumo. Giunti al termine del giro, ciascuno ha argomentato la propria frase o “parola chiave”. Il lavoro, risultato lungo ed intenso, ha permesso un confronto creativo delle diverse esperienze dei partecipanti. Non vi è stato abbastanza tempo da dedicare alla parte informativa, che si è pensato quindi di riproporre in un secondo momento, nel corso del quale trattare nello specifico le variabili associate al consumo controllato di cocaina.

Il seminario sulla cannabis (18 febbraio 2009) è cominciato con la presentazione dei partecipanti, tra i quali erano presenti anche alcuni migranti; sono emersi, fin da subito, vissuti dissimili e conflittuali, sia riguardo gli stili di consumo che ad una possibile compatibilità dello stesso in un ambito lavorativo cui è richiesto un certo grado di responsabilità. L’incontro è proseguito con una parte informativa inerente la storia, gli usi, la coltivazione, alla luce delle dinamiche economiche e politiche che hanno originato il proibizionismo, senza dimenticare gli effetti terapeutici della canapa. Una lettura critica di questi elementi è servita da stimolo per l’avvio della discussione e del confronto.

Il workshop sull’eroina (25 marzo 2009) ha visto la partecipazione di diversi
consumatori ed ex consumatori. In questa occasione l’avvio al confronto è
avvenuto in maniera spontanea a cominciare da un racconto anamnestico delle proprie esperienze, accanto alle quali sono emerse alcune riflessioni sui cambiamenti socio-politici degli ultimi anni che hanno prodotto importanti modificazioni sugli stili di consumo e sul mercato dell’eroina. E’ seguita una parte informativa relativa agli effetti prodotti su psiche e organismo, sul
meccanismo della dipendenza e della tolleranza, e sulla conseguente crisi di
astinenza, integrata da molteplici racconti e sensazioni dettate dall’esperienza diretta dei partecipanti.

Il 15 aprile si è tenuto l’incontro sull’mdma, che è iniziata, anche in questo
caso, con una parte informativa alla quale è seguito uno scambio esperienziale sui vissuti dei partecipanti; infine il 13 maggio il ciclo di seminari si è concluso con quello relativo alla speed, sostanza molto utilizzata soprattutto tra i giovani.

Ciò che i partecipanti sembrano apprezzare di più e che spesso rimandano come feedback positivo alla fine dei lavori esperienziali è  la possibilità di raccontarsi in prima persona senza essere giudicati. Crediamo, infatti, che questa rappresenti la valenza maggiore degli incontri, in quanto modalità differente d’interazione e di relazione rispetto ai paradigmi imposti dal proibizionismo vigente che, al contrario, tende ad emarginare e stigmatizzare in maniera ipocrita e criminale.

Quest’anno a partire da gennaio 2010, a cadenza mensile, proporremo un altro ciclo di incontri: partiremo da un lavoro sulle designer drugs, sostanze chimiche di sintesi costruite appositamente per ottenere una molecola formalmente nuova ma strutturalmente e farmacologicamente simile a sostanze già note ed inserite nelle relative tabelle, con l’ovvio intento di riuscire a smerciare sostanze psicoattive senza incorrere in sanzioni penali. Seguirà un lavoro su come dinamiche e problematiche di consumo sono percepite e vissute da parte delle donne. Di seguito una discussione sui controlli ai guidatori e in ambito lavorativo, sui mix con eroina, sulla ketamina ed infine la presentazione di uno studio sul consumo controllato di cocaina.

Chi fosse interessato a partecipare troverà a disposizione il calendario
degli incontri a partire da dicembre.

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Infoshock è uno spazio di discussione inerente le politiche sulle droghe. E' un collettivo di persone che si occupa di riduzione del danno e pratica interventi di limitazione del rischio nell'ambito dei free-party. Siamo un dei nodo di reti nazionali (Fine del mondo proibizionista, Itardd, Free Taz) ed europee (EuroHRN, Encod). Infoshock è un progetto del C.s.o.a. Gabrio, Via F. Millio, 42 - Zona San Paolo Antirazzista - Torino. View all posts by infoshocktorino

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