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Milano corteo FreeXpression Against Repression

L’assurdo pervade le menti dei controllori al punto tale da trasformare una giornata di musica in una “insensata” mattanza. Ma è davvero sconsiderata l’azione violenta guidata dal questore di Milano alla festa a Cusago? Per noi tutti non v’è dubbio: anteporre sempre e solo la repressione ad altre politiche possibili non costituisce un atto di devianza ma la regola imposta da un sistema al quale le feste si oppongono. Pacificamente, attraverso una piena di socialità dissacrante e liberatoria che non solo crea un momento transitorio di condivisione di vedute non omologate ma che al contempo contribuisce a diffondere e sostenere. Questa è la motivazione che spinge “chi sta dall’altra parte” – quella fatta di discoteche e musica commerciale, di fabbriche fallite e dismesse perché la produzione debba continuamente sottostare alla regola del massimo profitto e case abbandonate perché se ne possano vendere di nuove e sempre più care – a reprimere e criminalizzare masse di giovani stanchi di un sistema che prevarica sulle nostre vite e i nostri destini. E’ pericoloso che si esista, lo è ancor più quando si agisce, si costituisce una taz, ci si riunisce con un passaparola e ci si diverte. Il tutto senza che “loro” possano sfruttare questa cosa per fini economici, e non importa che la produzione di senso e di valore sia immensamente maggiore dei loro soldi.

Spesso chi va a una festa non comprende appieno le motivazioni che spingono gli organizzatori ad un duro lavoro di costruzione dell’evento. Altri, continuando ad andarci, poco a poco vengono contagiati dall’atmosfera che emanano. Non è importante che tutti vi partecipino perché da subito riconoscono in questa forma un modo per spezzare le catene di un quotidiano che ci aliena. La cosa importante è che tutto ciò possa esistere, si diffonda e possa continuare ad alimentare un pensiero naturale che privilegia le persone e non l’interesse. Continue reading


Free Xpression Against Repression

Milano 22/12/2012 – concentramento in P.le Cairoli ore 14:30

Il 27 ottobre a Cusago un rave party viene duramente represso con un violento attacco della celere. Il bilancio dell’operazione riporta una ragazza in coma per diversi giorni, un cane ucciso e decine di ragazz* feriti, diversi dei quali gravi. Nel sostanziale silenzio dei media, che si sono limitati a riportare il comunicato della questura, si è realizzato uno degli atti di polizia più violenti e insensati degli ultimi anni. L’operazione evidenzia chiare responsabilità da parte della Questura di Milano con l’avallo del DPA (Dipartimento delle Politiche Antidroga), responsabile di una dura politica repressiva e proibizionista. Le violenze di quel giorno, giustificate con motivazioni ipocrite sulla tutela della salute dei partecipanti, hanno avuto il chiaro intento di criminalizzare e reprimere un’esperienza libera ed auto-organizzata.

L’attacco si inquadra in un contesto più ampio di crescita delle azioni repressive, dalle quali si evince chiaramente quale sia la risposta messa in campo dalle istituzioni nella gestione del diffuso clima di conflitto sociale che stiamo respirando in Italia, come in tante altre parti di Europa. In questi mesi si assiste ad un inquietante aumento delle azioni violente da parte delle forze dell’ordine, con cariche a freddo contro persone, siano queste studenti, lavoratori o appartenenti a qualsiasi altro soggetto sociale politicamente attivo, “colpevoli” di manifestare dissenso per le politiche governative o per la difesa dei propri diritti, sgomberi di spazi sociali e di case occupate, perquisizioni, arresti e disparate misure restrittive a carico di attivisti, nel corso di operazioni repressive studiate a tavolino per delegittimare i movimenti di lotta. Continue reading