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Canapisa 2015 – Manifestazione Nazionale Antiproibizionista

Canapisa 2015PISA – SABATO 23 MAGGIO 2015 – Ore 16:00, Piazza Sant’Antonio
*** APPELLO ***

Con la cancellazione per illegittimità costituzionale della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, è rientrata in vigore la precedente normativa del 1990, la Jervolino-Vassali.

Dopo mezzo secolo di escalation proibizionista, la legge Fini-Giovanardi (dal 2006 al 2014) aveva rappresentato un ulteriore inasprimento delle politiche antidroga e la sua cancellazione fa rivivere le politiche architettate per il contesto culturale degli anni 80-90. Ma dagli anni novanta ad oggi la diffusione delle sostanze è aumentata e non riguarda più solo quei soggetti considerati marginali.

Gli unici ad affermare il contrario sono i rappresentanti del Dipartimento Politiche Antidroga (DPA), organismo istituito ad Hoc nel 2006 dalla legge appena dichiarata incostituzionale e che rimane inspiegabilmente ancora in piedi. Quest’apparato politico travestito da istituto scientifico pretende di dettare la verità assoluta sulle droghe e con i suoi poteri straordinari , conferitigli da una delega governativa, rappresenta il maggior nemico alla liberazione della canapa ed ad un approccio pragmatico, sensato e socialmente condiviso delle politiche sulle droghe. Dai suoi annunci traspare con chiarezza l’intenzione di perseverare con la linea ultra proibizionista contro i drogati, fondata su concetti come la deterrenza, la repressione, le cure forzate.

L’attuale programma del DPA considera quella delle droghe una questione esclusivamente medica e criminale e promuove l’uso delle droghe legali, come gli psicofarmaci, per “curare” con la forza i drogati.

Da anni ormai il movimento antiproibizionista denuncia l’inutilità e i danni delle politiche repressive contro le persone che usano sostanze, arrivando a parlare di una vera e propria “questione proibizionismo”, in quanto molti dei problemi provenienti dal fenomeno dell’uso di droghe sono da ricondurre principalmente alle politiche antidroga stesse. Continue reading


Canapisa 2014

CANAPISA-2014MANIFESTAZIONE NAZIONALE – STREET PARADE ANTIPROIBIZIONISTA

SABATO 31 MAGGIO 2014 ORE 16 – PIAZZA SANT’ANTONIO – PISA

Per adesioni e maggiori informazioni: canapisa@inventati.org – www.osservatorioantipro.org

APPELLO CANAPISA 2014

“NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI”

Con la cancellazione per illegittimità costituzionale della legge Fini-Giovanardi sulle droghe, è rientrata in vigore la precedente normativa del 1990, la Jervolino-Vassali.

Dopo mezzo secolo di escalation proibizionista, la legge Fini-Giovanardi (dal 2006 al 2014) aveva rappresentato un ulteriore inasprimento delle politiche antidroga e la sua cancellazione fa rivivere le politiche architettate per il contesto culturale degli anni 80-90. Ma dagli anni novanta ad oggi la diffusione delle sostanze è aumentata e non riguarda più solo quei soggetti considerati marginali.

Gli unici ad affermare il contrario sono i rappresentanti del Dipartimento Politiche Antidroga (DPA), organismo istituito ad Hoc nel 2006 dalla legge appena dichiarata incostituzionale e che rimane inspiegabilmente ancora in piedi. Quest’apparato politico travestito da istituto scientifico pretende di dettare la verità assoluta sulle droghe e con i suoi poteri straordinari , conferitigli da una delega governativa,  rappresenta il maggior nemico alla liberazione della canapa ed ad un approccio pragmatico, sensato e socialmente condiviso delle politiche sulle droghe. Dai suoi annunci traspare con chiarezza l’intenzione di perseverare con la linea ultra proibizionista contro  i drogati,  fondata  su concetti come la deterrenza, la repressione, le cure forzate. Continue reading


I° Festa della Semina – Ex Colorificio Liberato

Festa semina Pisasabato 13 Aprile 2013 @Ex Colorificio Liberato Pisa

Quest’anno per la prima volta l’Osservatorio Antiproibizionista/Canapisa Crew ha deciso di festeggiare la Festa della semina; ma non sarà una semplice occasione di ritrovo ludico ma una precisa scelta politica che si inscrive all’interno di una battaglia più ampia, quella antiproibizionista, una battaglia che parla anzitutto di diritti negati. Ogni anno cresce in Italia il numero degli arresti legati all’ambito droghe e molti di questi riguardano i consumatori e le consumatrici di cannabis.

Il meccanismo perverso e criminale del proibizionismo si alimenta e trae linfa da leggi securitarie e vive e si rigenera in un clima culturale e politico troppo spesso dominato dall’ignoranza, un ignoranza che le attuali leggi antidroga eleva a sistema di dominio. Si tratta di un meccanismo che da una parte proibisce e criminalizza, e dall’altra incrementa all’ennesima potenza i profitti delle narcomafie stringendo il consumatore verso la repressione da un lato e verso le dinamiche legate al mercato dello spaccio dall’altro. La nostra festa della semina è dunque un gesto di liberazione e di riconquista di uno spazio pubblico, perchè dice in maniera molto semplice e lineare che è possibile sgretolare il fronte proibizionista a partire dalla nostra quotidianità, da gesti che possono apparire anche banali e simbolici, come quello di piantare un seme per difendere un bene comune! Piantare un seme per liberarsi appunto dalla logica delle mercificazione a cui la canapa così come tutte le altre sostanze è sottoposta; per liberarsi dallo strapotere delle narcomafie; per ricostruire un rapporto anche culturale nei confronti di una sostanza naturale.

L’autoproduzione e la condivisione, unite alla consapevolezza, sono logiche proprie di una sana cultura antiproibizionista, ed è questa la cultura che vogliamo diffondere organizzando eventi come la Festa della Semina, convinti che ogni singolo seme, ogni singola pianta che riesce a crescere rappresenta una scelta di sottrazione dalle logiche di mercificazione delle sostanze e contribuisce a togliere un mattone dal muro del proibizionismo. E’ giunta l’ora di piantarla con il proibizonismo.

L’Osservatorio Antiproibizionista/Canapisa Crew una realtà che da quasi da quindici anni pratica antiproibizionismo e rivendica il diritto ad un uso sia ludico sia terapeutico delle sostanze che la legge proibisce. Siamo ben consapevoli che questa nostra cultura sta fuori dai giochi economici e da quelli di potere, ma siamo sempre più convinti che l’autoproduzione sia l’unica soluzione dal basso per disintegrare il proibizionismo e le narcomafie che da questo stato di cose traggono carburante. Continue reading


Milano corteo FreeXpression Against Repression

L’assurdo pervade le menti dei controllori al punto tale da trasformare una giornata di musica in una “insensata” mattanza. Ma è davvero sconsiderata l’azione violenta guidata dal questore di Milano alla festa a Cusago? Per noi tutti non v’è dubbio: anteporre sempre e solo la repressione ad altre politiche possibili non costituisce un atto di devianza ma la regola imposta da un sistema al quale le feste si oppongono. Pacificamente, attraverso una piena di socialità dissacrante e liberatoria che non solo crea un momento transitorio di condivisione di vedute non omologate ma che al contempo contribuisce a diffondere e sostenere. Questa è la motivazione che spinge “chi sta dall’altra parte” – quella fatta di discoteche e musica commerciale, di fabbriche fallite e dismesse perché la produzione debba continuamente sottostare alla regola del massimo profitto e case abbandonate perché se ne possano vendere di nuove e sempre più care – a reprimere e criminalizzare masse di giovani stanchi di un sistema che prevarica sulle nostre vite e i nostri destini. E’ pericoloso che si esista, lo è ancor più quando si agisce, si costituisce una taz, ci si riunisce con un passaparola e ci si diverte. Il tutto senza che “loro” possano sfruttare questa cosa per fini economici, e non importa che la produzione di senso e di valore sia immensamente maggiore dei loro soldi.

Spesso chi va a una festa non comprende appieno le motivazioni che spingono gli organizzatori ad un duro lavoro di costruzione dell’evento. Altri, continuando ad andarci, poco a poco vengono contagiati dall’atmosfera che emanano. Non è importante che tutti vi partecipino perché da subito riconoscono in questa forma un modo per spezzare le catene di un quotidiano che ci aliena. La cosa importante è che tutto ciò possa esistere, si diffonda e possa continuare ad alimentare un pensiero naturale che privilegia le persone e non l’interesse. Continue reading